Per affrontare il cambiamento climatico, l’Accordo di Parigi, entrato in vigore nel 2016, fissa un obiettivo di raggiungimento della neutralità carbonica (ossia l’azzeramento delle emissioni di CO2) entro il 2050 in base al quale la quota delle energie rinnovabili nel sistema energetico mondiale dovrebbe raggiungere almeno il 25%.
Il finanziamento è una delle chiavi della transizione energetica. Tuttavia le sfide sollevate dal cambiamento climatico richiedono un investimento più inclusivo, che vada oltre il sostegno alle energie rinnovabili.
La transizione energetica tende essenzialmente verso un mix energetico sempre più decarbonizzato. Questa trasformazione avverrà col tempo. Non possiamo ragionevolmente immaginare di avere dall’oggi al domani un sistema energetico basato unicamente sulle energie rinnovabili. La capacità di queste energie è insufficiente per rispondere al fabbisogno mondiale anche perché pongono il problema della gestione dell’intermittenza della produzione, dello stoccaggio e del trasporto. In questa fase transitoria quindi, il ricorso, seppur in minor misura, alle energie fossili rimarrà indispensabile.
In questa traiettoria verso un’economia decarbonizzata, possiamo agire su due pilastri per accelerare la transizione e ridurre le emissioni di CO2. In primo luogo, dobbiamo sviluppare la quota delle energie a basse emissioni di CO2 investendo in misura più massiccia sicuramente nelle energie rinnovabili ma anche nell’idrogeno grigio, l’energia idroelettrica o il gas naturale liquefatto. Il secondo pilastro fondamentale, che si tende spesso a dimenticare, è l’efficienza energetica. È necessario migliorare il trasporto dell’energia per ottimizzare le reti elettriche e il nostro consumo energetico.
Carmignac adotta un approccio diversificato e differenziato. Attraverso i nostri Fondi investiamo naturalmente nelle società delle energie rinnovabili, ma queste aziende rappresentano solo una parte della soluzione. Per affrontare il cambiamento climatico riteniamo necessario un approccio più globale. Vogliamo avere un’esposizione alle società innovatrici che forniscono risposte strutturali ai problemi climatici. Poiché una pala eolica ha bisogno di acciaio per la sua struttura e di rame per trasportare e convogliare l’elettricità prodotta alle reti elettriche urbane, investiamo in aziende che operano lungo l’intera catena di valore delle industrie verdi, compresi i “promotori di soluzioni green” e le “società impegnate nella transizione energetica”. Il nostro approccio integra anche le società che a nostro avviso presentano il più elevato potenziale di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e i cui sforzi contribuiranno all’obiettivo di azzerare le emissioni entro il 2050.
La transizione energetica non potrà avvenire senza i metalli green e avremo ancora bisogno delle energie fossili per un certo tempo per coprire il fabbisogno energetico di oggi e di domani.
Fonte: Carmignac, 30.09.2022. Communicazione di marketing. Questo documento è destinato ai clienti professionali.
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