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Carmignac Patrimoine: Lettera del Gestore

  • Autore/i
    Rose Ouahba,  David Older,  Keith Ney
  • Data di pubblicazione
  • Lunghezza
    5 minuto/i di lettura
  • +2.27%

    Performance di Carmignac Patrimoine
    nel 2° trimestre del 2021 per la quota A EUR Acc.

  • +3.26%

    Performance dell’indice di riferimento
    nel 2° trimestre del 2021 per 50% Indice MSCI ACWI (USD) (con dividendi netti reinvestiti) + 50% Indice ICE BofA Global Government (USD). Ribilanciato trimestralmente.

  • +3.47%

    Performance del Fondo dall’inizio dell’anno
    rispetto a +6,84% dell’indice di riferimento

Contesto di mercato

Durante il secondo trimestre, i mercati azionari hanno continuato a crescere in modo sostenuto (+6,04%) in un contesto di nuova leadership dei titoli azionari growth, contemporaneamente al calo del dollaro (-0,85%) e a un modesto rally delle obbligazioni (+0,84%). Ciò è in contrasto con i driver di mercato del primo trimestre, quando le obbligazioni sono state penalizzate dal peggiore rendimento trimestrale dal 1987 (-3,15%), il dollaro si è apprezzato (+3,66%), e una crescita altrettanto forte del mercato azionario (+8,39%) è stata trainata dal segmento più ciclico dei titoli value.

Carmignac Patrimoine ha tratto vantaggio dal proprio posizionamento equilibrato a livello di aree geografiche, asset class e tematiche, con performance guidate principalmente sia dalla crescita secolare che dalla ripartenza dei mercati azionari, ma anche dagli investimenti creditizi in aziende e in titoli sovrani emergenti, così come dalle coperture valutarie sul dollaro e sullo yen. La performance è stata leggermente limitata dalla gestione conservativa dell’esposizione sia ai mercati azionari che alla duration core. Tra i titoli azionari che hanno apportato i contributi migliori del trimestre figurano Hermès, così come Alphabet e Facebook. Sul fronte obbligazionario i migliori contributi sono stati apportati dal mercato dei titoli governativi cinesi, che si è apprezzato di +1,34% durante il trimestre attestando i rendimenti dall’inizio dell’anno a +2,23% rispetto a -2,34% nel caso dei mercati sviluppati. I tassi reali fortemente positivi della Cina e il mix di politiche conservative sono in netto contrasto con la repressione finanziaria sui mercati occidentali. Anche la Romania e i titoli del credito quasi sovrani appartenenti al settore energetico, come ad esempio Pemex e Gazprom, hanno trainato i rendimenti, sostenuti da fondamentali sottostanti in miglioramento e da spread interessanti riconducibili a rischi politici erroneamente scontati nelle quotazioni.

Per contro, durante il trimestre la performance è stata contenuta a causa del rallentamento dei mercati azionari cinesi e della gestione conservativa dell’esposizione. Nonostante abbiamo beneficiato del ritardo nell’aumento dei tassi sui mercati obbligazionari tedeschi a causa della lentezza europea nella pianificazione della campagna vaccinale e della ripartenza delle attività, siamo stati penalizzati dall’esposizione a breve termine al mercato dei Treasury statunitensi. Nel corso del trimestre, i rendimenti decennali statunitensi sono calati dall’1,74% all’1,47%, a seguito della riduzione delle aspettative relative alla prossima fase di spesa fiscale di Biden, alla disponibilità manifestata dalla Fed nel consentire il superamento dell’obiettivo di inflazione in tempi più ravvicinati e in modo meno marcato rispetto a quanto scontato dal mercato, e all’impatto della variante delta sulle economie che presentano bassi tassi di vaccinazione e una maggiore dipendenza dal turismo.

Allocazione del portafoglio

Una ripresa globale desincronizzata è ancora in atto, con differenze nel ritmo delle campagne vaccinali e nel sostegno delle politiche governative che guidano la performance relativa a livello di economie e mercati finanziari. Benché gli attuali e solidi livelli di attività sui mercati sviluppati siano stati sostenuti dalla ripartenza delle economie e da politiche monetarie e fiscali fortemente incentivanti, il cambiamento delle dinamiche interne di mercato dal primo al secondo trimestre evidenzia una riduzione della crescita a medio termine e delle aspettative di inflazione, man mano che i mercati prendono atto della minore volontà politica negli Stati Uniti di protrarre il sostegno della politica monetaria e fiscale, e di una eradicazione più lenta del Covid a livello mondiale.

Nel complesso, l’esposizione azionaria del Fondo resta elevata (43%) poiché le prospettive per i mercati azionari sono positive, con uno scenario di inflazione alta sostenibilmente in calo grazie a un maggiore monitoraggio da parte della Fed. I titoli azionari a crescita secolare dovrebbero beneficiare di questo contesto che rende la loro crescita costante relativamente più interessante, in particolare in un periodo in cui la crescita degli utili delle imprese nel suo complesso è destinare a rallentare. Inoltre, sta diminuendo la probabilità di forti aumenti delle imposte negli Stati Uniti, dal momento che la spesa fiscale pare leggermente ridimensionata dalle crescenti divisioni all’interno del Partito Democratico.

A breve termine, l’attività statunitense si manterrà a un livello nettamente superiore al trend e la chiusura dell’output gap farà aumentare i salari. La forte inflazione attuale, trainata dalla domanda insostenibile legata alla ripartenza economica e da difficoltà sul fronte dell’offerta, diminuirà, ma verso la fine dell’anno pressioni inflazionistiche più persistenti potrebbero riservare sorprese inaspettate. Qualora il rafforzamento del mercato immobiliare e la tenuta del mercato degli affitti dovessero iniziare ad avere un impatto sull’indice rifugio CPI (Indice dei prezzi al consumo), verranno esercitate ulteriori pressioni sulla Fed affinché avvii la normalizzazione monetaria in anticipo e più rapidamente. Un minor sostegno della politica fiscale e monetaria giustifica la riduzione della crescita a medio termine e delle aspettative di inflazione, l’ulteriore appiattimento delle curve e l’ulteriore sostegno al dollaro. In tale contesto, abbiamo aumentato la duration complessiva (da -150 punti base alla fine del primo trimestre del 2021 a 52 punti base) e l’esposizione al dollaro USA (dal 26% al 28%). Le nostre principali esposizioni alle obbligazioni governative si concentrano in paesi che vantano notevole capacità di allentamento della politica, come ad esempio la Cina, e dove le pressioni a favore della normalizzazione della politica monetaria sono scarse, a causa dei persistenti output gap e dell’inflazione contenuta, come ad esempio in Europa. In tale contesto, il nostro prodotto a spread dei mercati emergenti dovrebbe registrare performance positive.

Prospettive

Il nostro processo di investimento azionario è incentrato sull’identificazione delle tendenze secolari più promettenti, al fine di investire in società che presentano forte crescita indipendentemente dal contesto economico. Con l’inizio del secondo semestre del 2021, continuiamo a prestare particolare attenzione ai titoli azionari che presentano multipli di valutazione elevati, in un contesto di potenziali aumenti dei tassi d’interesse. Abbiamo quindi ponderato il portafoglio, privilegiando azioni growth che offrono valutazioni a nostro avviso convenienti, e individuabili tra alcune aziende ad altissima capitalizzazione, come Facebook a Google. Facebook, ad esempio, presenta un rapporto prezzo/utili (P/E) stimato per il 2022 in linea con l’indice S&P 500 con possibilità di crescita ancora maggiore.

Nel complesso, manteniamo un portafoglio azionario liquido e solido di investimenti di forte convinzione, diversificato in termini di aree geografiche, settori e tematiche. Le nostre principali tematiche ruotano attorno a:

Fonte: Carmignac, 30/06/2020\r\nOro: 3,7%\r\nAltro: 4,8%

Carmignac Patrimoine

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Carmignac Patrimoine A EUR Acc

ISIN: FR0010135103
2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 (YTD)
?
Year to date
Carmignac Patrimoine A EUR Acc +8.81 % +0.72 % +3.88 % +0.09 % -11.29 % +10.55 % +12.40 % -0.88 % -9.38 % +2.20 % +6.98 %
Indice di riferimento +15.97 % +8.35 % +8.05 % +1.47 % -0.07 % +18.18 % +5.18 % +13.34 % -10.26 % +7.73 % +11.97 %

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3 anni 5 anni 10 anni
Carmignac Patrimoine A EUR Acc -0.58 % +2.27 % +1.38 %
Indice di riferimento +2.90 % +5.26 % +6.29 %

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Fonte: Carmignac al 29/11/2024

Costi di ingresso : 4,00% dell'importo pagato al momento della sottoscrizione dell'investimento. Questa è la cifra massima che può essere addebitata. Carmignac Gestion non applica alcuna commissione di sottoscrizione. La persona che vende il prodotto vi informerà del costo effettivo.
Costi di uscita : Non addebitiamo una commissione di uscita per questo prodotto.
Commissioni di gestione e altri costi amministrativi o di esercizio : 1,51% del valore dell'investimento all'anno. Si tratta di una stima basata sui costi effettivi dell'ultimo anno.
Commissioni di performance : 20,00% max. della sovraperformance in caso di performance superiore a quella dell'indice di riferimento da inizio esercizio, a condizione che non si debba ancora recuperare la sottoperformance passata. L'importo effettivo varierà a seconda dell'andamento dell'investimento. La stima dei costi aggregati di cui sopra comprende la media degli ultimi 5 anni, o dalla creazione del prodotto se questo ha meno di 5 anni.
Costi di transazione : 0,63% del valore dell'investimento all'anno. Si tratta di una stima dei costi sostenuti per l'acquisto e la vendita degli investimenti sottostanti per il prodotto. L'importo effettivo varierà a seconda dell'importo che viene acquistato e venduto.

Carmignac Patrimoine A EUR Acc

ISIN: FR0010135103

Periodo minimo di investimento consigliato

Rischio minimo Rischio massimo

1 2 3 4 5 6 7
Principali rischi del Fondo

AZIONARIO: Le variazioni del prezzo delle azioni, la cui portata dipende da fattori economici esterni, dal volume dei titoli scambiati e dal livello di capitalizzazione delle società, possono incidere sulla performance del Fondo.

TASSO D'INTERESSE: Il rischio di tasso si traduce in una diminuzione del valore patrimoniale netto in caso di variazione dei tassi.

CREDITO: Il rischio di credito consiste nel rischio d'insolvibilità da parte dell'emittente.

CAMBIO: Il rischio di cambio è connesso all'esposizione, mediante investimenti diretti ovvero utilizzando strumenti finanziari derivati, a una valuta diversa da quella di valorizzazione del Fondo.

L'investimento nel Fondo potrebbe comportare un rischio di perdita di capitale.

Fonte: Carmignac, 30/06/2021.