Carmignac

Carmignac Portfolio Green Gold : Lettera del Gestore

  • Autore/i
    Michel Wiskirski
  • Data di pubblicazione
  • Lunghezza
    7 minuto/i di lettura

Nel corso del secondo trimestre, il Fondo Carmignac Portfolio Green Gold1 ha registrato una flessione pari a -9,61%, a fronte di un calo di -10,24% dell’indice di riferimento2 . Dall’inizio dell’anno, il Fondo registra una performance annua pari a -12,7% rispetto a -8,2% dell’indice. La catastrofe militare alle porte dell’Europa, che ha contrassegnato l’inizio dell’anno, è proseguita durante la primavera e sta continuando a imperversare all’inizio della stagione estiva. I flussi energetici e agrari del primo trimestre hanno lasciato il posto ai timori di forte rallentamento, e addirittura di recessione a livello globale, che hanno nettamente caratterizzato il secondo trimestre.

Cosa è accaduto sui mercati nel secondo trimestre del 2022?

Come previsto, le ripercussioni della guerra sull’inflazione si sono protratte. I prezzi del petrolio e del gas, in particolare, sono rimasti a livelli particolarmente elevati. Di fronte all’aggressione, il Vecchio Continente ha reagito facendo ricorso a una serie di misure di ritorsione. La riduzione delle importazioni di petrolio grezzo da Mosca, la riduzione degli acquisti di prodotti raffinati, l’embargo sul carbone, ne costituiscono alcuni esempi. In un contesto di domanda abbastanza solida, i prezzi del petrolio restano alti. In mancanza di un’evidente riserva di approvvigionamento di petrolio, dopo anni di sottoinvestimenti, il calo della produzione petrolifera russa dovrebbe continuare a mantenere i prezzi dell’oro nero a un livello elevato. Di fronte alle sanzioni europee, la Russia non è rimasta a guardare. Il gas, importante arma geopolitica dei Russi nei confronti dell’Europa, è stato nuovamente utilizzato. I flussi di gas, che riforniscono la Germania, sono stati deliberatamente ridotti. Il flusso giornaliero del gasdotto NordStream 1 è stato ridotto a quasi un terzo durante il mese di giugno. Nonostante la Germania e l’intera Europa abbiano cercato di ottenere forniture di gas naturale liquefatto per contrastare il calo subìto, la situazione resta critica. Le riserve di gas, a pochi mesi dall’inverno, potrebbero rivelarsi insufficienti per far fronte al freddo e per mantenere l’attività economica a pieno regime. Bruxelles non ha altra scelta se non prendere in considerazione piani di razionamento per evitare il peggio. Questi problemi di approvvigionamento energetico, accompagnati da segnali di rallentamento economico e dal peggioramento dell’inflazione, hanno penalizzato diversi asset europei.

Il settore industriale, in particolare, con titoli quali Schneider Electric o Kingspan (rispettivamente in calo di -13,3% e di -20,6% nel trimestre, espresso in euro), ha registrato un trimestre difficile. Gli eventi senza precedenti degli ultimi mesi hanno dolorosamente messo in luce l’assoluta necessità di ridurre la dipendenza energetica del Vecchio Continente. Una drastica revisione della nostra politica energetica è sostanzialmente inevitabile. Quest’ultima dovrà essere incentrata sulle energie rinnovabili, e Bruxelles sta operando in questa direzione. A tale proposito, le nostre partecipazioni nel settore dell’energia eolica europea hanno dimostrato una certa tenuta durante il trimestre (Orsted e Vestas in lieve calo di -27,6% e di -42,4%, espresso in euro).

Oltreoceano, la situazione non va meglio. Le politiche fiscali e monetarie molto generose degli ultimi anni, in combinazione con catene di approvvigionamento ancora bloccate in un contesto di reminiscenza di Covid in Cina, hanno provocato un forte aumento del livello dei prezzi. La Federal Reserve statunitense, con un certo ritardo, deve ormai operare rapidamente la stretta monetaria, proprio mentre molti settori dell’economia stanno mostrando segni di indebolimento. Alla guida di questa operazione estremamente delicata, Jerome Powell dovrà evitare di far precipitare l’economia statunitense in una fase di preoccupante rallentamento. Con l’approssimarsi delle elezioni di medio termine, il piano di stimoli e di sostegno massiccio alla lotta contro il riscaldamento globale, “Build Back Better”, sta incontrando difficoltà crescenti. Dopo che sono falliti i colloqui tra senatori democratici e repubblicani, le poche centinaia di miliardi inizialmente previsti per le energie rinnovabili paiono bloccati in questa fase. Detto questo, l’aumento dei prezzi dei combustibili fossili (petrolio e gas statunitensi) dovrebbe prevalere sugli ingranaggi politici di Washington, traducendosi in un piano per il clima degno dell’obiettivo iniziale del Presidente Biden. Anche il settore delle energie rinnovabili si è ritrovato ingarbugliato nel confronto geostrategico tra Cina e Stati Uniti, al punto da rendere necessario l’intervento diretto del Presidente per ripristinare il commercio di pannelli fotovoltaici.

Performance del Fondo e posizionamento attuale

Queste tensioni e incertezze hanno creato alcune opportunità di cui abbiamo approfittato. Abbiamo quindi aperto una nuova posizione in Nextera Energy, una delle aziende leader statunitensi nel campo dell’energia elettrica e di quelle rinnovabili, in particolare grazie alle sue attività in Florida, considerate come un modello nel suo genere negli Stati Uniti.

Per quanto riguarda i metalli, il rallentamento globale pressoché sincronizzato non ha risparmiato i metalli di base, un indicatore del buono stato di salute dell’economia, tra cui in primis figura il rame, in forte calo di -21,7% espresso in dollari nel trimestre. Questa forte volatilità in combinazione con governi, in particolare latinoamericani sempre più ostili nei confronti delle compagnie minerarie, non sta creando le condizioni necessarie per la crescita degli investimenti in molti metalli, tuttavia essenziali per lo sviluppo delle reti elettriche del futuro alimentate da fonti energetiche intermittenti. Questo fenomeno non fa altro che consolidare un regime di prezzi nettamente più alti nei prossimi anni.

Dopo un inizio del 2022 molto volatile sui mercati emergenti, riteniamo che le società emergenti delle energie rinnovabili in portafoglio siano ben posizionate per registrare una ripresa, tanto più che presentano valutazioni molto interessanti che hanno raggiunto livelli mai registrati dalla crisi del 2008. A tale proposito, citiamo come esempio i titoli coreani in portafoglio Samsung Electronics e LG Chem, che nonostante siano leader a livello mondiale in settori promettenti, come quello dei semiconduttori e delle batterie per i veicoli elettrici, sono scambiati a multipli di valutazione bassi.

In un contesto macroeconomico e geopolitico incerto, nutriamo fiducia nelle prospettive di crescita interessanti dei nostri investimenti, e continuiamo a essere convinti che l’attuale posizionamento del Fondo gli consentirà di cogliere il potenziale di crescita offerto dalla transizione climatica.

Source : Carmignac, Bloomberg, IEA, BNEF, 30/06/2022

Promemoria della strategia: un fondo sostenibile che mira ad affrontare le sfide del cambiamento climatico

In un contesto contrassegnato dall’esigenza di accelerare gli sforzi in materia di transizione energetica, pare necessario adottare un approccio diversificato, per essere esposti a una serie di società la cui attività core risponde alle problematiche climatiche, e che beneficeranno delle tendenze di lungo periodo. Ciò rappresenta la maggior parte degli investimenti di Carmignac P. Green Gold, il nostro Fondo a norma dell’Articolo 9, dedicato al cambiamento climatico e alla transizione energetica.

In effetti Carmignac P. Green Gold, il nostro Fondo tematico azionario globale, offre un’esposizione selettiva a tutte queste tendenze.

  • Il suo obiettivo è cogliere le opportunità di crescita delle aziende innovative all’interno di tutta la catena del valore delle energie rinnovabili e degli operatori chiave della transizione energetica. Poiché una turbina eolica necessita di acciaio per la propria struttura, e di rame per trasportare e collegare l’elettricità prodotta alle reti elettriche urbane, l’approccio di gestione mira ad analizzare e a investire nell’intera catena del valore delle industrie green. Inoltre, senza tralasciare le aziende che, a nostro avviso, presentano il maggior potenziale di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, e i cui sforzi contribuiranno alla transizione verso la neutralità carbonica entro il 2050.

  • Classificato a norma dell’Articolo 9, il Fondo investe almeno il 60% del proprio patrimonio in società la cui attività contribuisce alla mitigazione o all’adattamento al cambiamento climatico, in base alla tassonomia dell’UE .

  • Altro aspetto chiave del Fondo: l’engagement e l’azionariato attivo. Intendiamo esercitare attivamente i nostri diritti di azionisti, per collaborare strettamente con le aziende in fase di transizione, esercitando un’influenza reale, autentica, significativa, destinata a giocare un vero e proprio ruolo nella transizione globale verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Le aziende di cui stiamo parlando stanziano decine di miliardi di dollari per lo sviluppo di nuovi giacimenti di petrolio e gas. In qualità di azionisti, dobbiamo chiedere loro di riallocare gli investimenti su fonti di energia più pulite. Questa riserva di capitali e la sua riallocazione nei prossimi anni saranno decisive per il raggiungimento della neutralità carbonica. Non potrà esserci neutralità carbonica senza l’impegno di queste aziende, con gli investitori al loro fianco per avviare il cambiamento e raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni.

Il Fondo dispone di tre pilasti di investimento, che sono anche i driver di performance per i prossimi mesi:

  • Carmignac
    Fornitori di energia green

    Aziende che offrono prodotti, servizi o soluzioni a basse emissioni di carbonio, come le energie rinnovabili o i veicoli elettrici

  • Carmignac
    Attivatori di soluzioni green


    Aziende inquinanti che contribuiscono alla transizione energetica e alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica a livello mondiale, compiendo sforzi per ridurre le emissioni delle loro attività, come ad esempio le grandi compagnie minerarie, che hanno adottato politiche drastiche per ridurre l’impronta di carbonio, e che estendono il loro impegno all’ambito delle energie rinnovabili.

  • Carmignac
    Attori chiave della transizione energetica

    Aziende inquinanti che contribuiscono alla transizione energetica e alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica a livello mondiale, compiendo sforzi per ridurre le emissioni delle loro attività, come ad esempio le grandi compagnie minerarie, che hanno adottato politiche drastiche per ridurre l’impronta di carbonio, e che estendono il loro impegno all’ambito delle energie rinnovabili.

1Carmignac P. Green Gold Part A EUR Acc – ISIN LU0164455502. Il rendimento passato non è necessariamente indicativo del rendimento futuro. Le performance sono al netto delle commissioni (escluse eventuali commissioni di ingresso addebitate dal distributore), ove applicabili. Il rendimento può aumentare o diminuire a causa delle fluttuazioni valutarie, per le azioni che non sono soggette a copertura valutaria. Performance annualizzata al 30/06/2022.
2Indice di riferimento: MSCI ACWI (USD) (dividendi netti reinvestiti) Il 15/05/2020 l'indice di riferimento è cambiato in MSCI AC WORLD NR (USD) dividendi netti reinvestiti. Le performance sono presentate utilizzando il metodo del concatenamento. Il nome del Fondo è stato cambiato da Carmignac Portfolio Commodities a Carmignac Portfolio Green Gold. Il rendimento passato non è necessariamente indicativo del rendimento futuro. Le performance sono al netto delle commissioni (escluse eventuali commissioni di ingresso addebitate dal distributore), ove applicabili. Il rendimento può aumentare o diminuire a causa delle fluttuazioni valutarie, per le azioni che non sono soggette a copertura valutaria.
3 Secondo gli standard di tassonomia dell'UE. Il riferimento a determinati titoli e strumenti finanziari è a scopo illustrativo per evidenziare i titoli che sono o sono stati inclusi nei portafogli di fondi della gamma Carmignac. Ciò non intende promuovere l'investimento diretto in tali strumenti, né costituisce una consulenza in materia di investimenti. La Società di Gestione non è soggetta al divieto di negoziazione di tali strumenti prima dell'emissione di qualsiasi comunicazione. I portafogli dei fondi Carmignac possono variare senza preavviso. Il riferimento a una classifica oa un premio non costituisce garanzia dei risultati futuri dell'UCIS o del gestore.
Fonti: Carmignac, Bloomberg, dati aziendali, 30/06/2022

Carmignac Portfolio Green Gold

Fondo azionario sostenibile che opera per mitigare i cambiamenti climatici

Consulta la pagina del Fondo

Carmignac Portfolio Climate Transition A EUR Acc

ISIN: LU0164455502

Periodo minimo di investimento consigliato

Rischio minimo Rischio massimo

1 2 3 4 5 6 7
Principali rischi del Fondo

AZIONARIO: Le variazioni del prezzo delle azioni, la cui portata dipende da fattori economici esterni, dal volume dei titoli scambiati e dal livello di capitalizzazione delle società, possono incidere sulla performance del Fondo.

MATERIE PRIME: La variazione dei prezzi delle materie prime e la volatilità di questo settore possono provocare una diminuzione del valore patrimoniale netto.

CAMBIO: Il rischio di cambio è connesso all'esposizione, mediante investimenti diretti ovvero utilizzando strumenti finanziari derivati, a una valuta diversa da quella di valorizzazione del Fondo.

GESTIONE DISCREZIONALE: Le previsioni sull'andamento dei mercati finanziari formulate dalla società di gestione esercitano un impatto diretto sulla performance del Fondo, che dipende dai titoli selezionati

L'investimento nel Fondo potrebbe comportare un rischio di perdita di capitale.

Carmignac Portfolio Climate Transition A EUR Acc

ISIN: LU0164455502
2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 (YTD)
?
Year to date
Carmignac Portfolio Climate Transition A EUR Acc +7.86 % -16.16 % +21.68 % +5.51 % -17.70 % +14.79 % +4.51 % +10.39 % -15.09 % +1.83 % +7.66 %
Indice di riferimento -2.23 % -19.66 % +41.68 % +5.15 % -9.58 % +18.78 % -11.09 % +27.54 % -13.01 % +18.06 % +10.79 %

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3 anni 5 anni 10 anni
Carmignac Portfolio Climate Transition A EUR Acc +0.24 % +3.25 % +0.95 %
Indice di riferimento +9.36 % +7.37 % +4.51 %

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Fonte: Carmignac al 31/05/2024

Costi di ingresso : 4,00% dell'importo pagato al momento della sottoscrizione dell'investimento. Questa è la cifra massima che può essere addebitata. Carmignac Gestion non applica alcuna commissione di sottoscrizione. La persona che vende il prodotto vi informerà del costo effettivo.
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Commissioni di gestione e altri costi amministrativi o di esercizio : 1,80% del valore dell'investimento all'anno. Si tratta di una stima basata sui costi effettivi dell'ultimo anno.
Commissioni di performance : 20,00% quando la classe di azioni supera l'Indicatore di riferimento durante il periodo di performance. Sarà pagabile anche nel caso in cui la classe di azioni abbia sovraperformato l'indice di riferimento ma abbia avuto una performance negativa. La sottoperformance viene recuperata per 5 anni. L'importo effettivo varierà a seconda del rendimento del tuo investimento. La stima dei costi aggregati di cui sopra include la media degli ultimi 5 anni o dalla creazione del prodotto se inferiore a 5 anni.
Costi di transazione : 0,32% del valore dell'investimento all'anno. Si tratta di una stima dei costi sostenuti per l'acquisto e la vendita degli investimenti sottostanti per il prodotto. L'importo effettivo varierà a seconda dell'importo che viene acquistato e venduto.

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