Crisi Russia-Ucraina: Gestire uno shock improvviso con effetti potenzialmente duraturi

Il conflitto tra Russia e Ucraina è un’enorme tragedia per l’Europa e il mondo. Ha compromesso la pace e sta mettendo in pericolo la vita di migliaia di persone innocenti. I nostri pensieri vanno alle vittime di questo conflitto, che speriamo venga interrotto al più presto.

Alla luce della situazione attuale non perdiamo di vista la nostra missione e i nostri obiettivi: gestire nel migliore dei modi il capitale affidatoci al fine di realizzare gli obiettivi di risparmio di lungo termine dei nostri clienti.

Seguiamo costantemente l’evolversi della situazione e adottiamo tutte le decisioni per apportare le necessarie correzioni ai nostri portafogli, nel pieno rispetto del nostro dovere fiduciario e nel miglior interesse dei nostri clienti.

La decisione russa di invadere l’Ucraina è stata uno shock per i mercati finanziari

La decisione russa di invadere l’Ucraina è stata uno shock per i mercati finanziari poiché il consensus la considerava un’opzione del tutto remota.

I nostri Fondi della gamma emergente, nonché Carmignac Sécurité e Carmignac Patrimoine, riflettevano questa view del consensus e i nostri gestori hanno ritenuto che la situazione avesse raggiunto l’apice.

Come facciamo sempre, avevamo adottato la nostra decisione in un’ottica di lungo termine, basandoci su considerazioni finanziarie ed extrafinanziarie. L’improvvisa escalation delle tensioni ci ha indotto a ridurre l’esposizione alla Russia e all’Ucraina prima dell’offensiva. Tuttavia, la dislocazione del mercato russo non ci ha permesso di liquidare completamente tutte le posizioni in condizioni atte a garantire gli interessi dei nostri clienti.

Mentre abbiamo potuto liquidare la maggior parte delle posizioni in azioni russe, alcune obbligazioni sono rimaste in portafoglio, con parziali coperture.

Al 01/03/2022, queste posizioni costituiscono l’1,5% degli asset di Carmignac Sécurité e il 2,4% di Carmignac Patrimoine1.

Queste percentuali rappresentano le perdite potenziali massime aggiuntive.

(1) 1,4% per Carmignac Portfolio Sécurité e 2,3% per Carmignac Portfolio Patrimoine

L'invasione russa solleva ora la questione dell’ammissibilità dei titoli russi per i nostri fondi

Gestiamo seguendo le nostre convinzioni, guidati da un'etica che traduciamo nella nostra politica di investimento.

Abbiamo quindi deciso di non acquistare alcun titolo russo fino a nuovo avviso.

Nel frattempo, ci impegniamo ad ottimizzare la vendita dei titoli ancora presenti nei portafogli, tenendo conto degli aspetti extra-finanziari e delle condizioni di mercato, al fine di preservare gli interessi dei nostri clienti, nostro obiettivo primario.

Il nuovo contesto economico globale

L’economia mondiale deve affrontare un triplice shock.

Il primo riguarda il commercio internazionale, con le profonde ripercussioni sul settore energetico ma anche sui settori dei prodotti alimentari di base, dei metalli, dei fertilizzanti e del trasporto merci aereo. Il secondo è legato all’incertezza dovuta al crollo dell’ordine geopolitico venutosi a creare dopo la Guerra Fredda con il rischio di escalation. Il terzo è di ordine finanziario, con il potenziale default di società e organismi russi e ucraini e il rischio di un effetto domino su altri paesi.

Il conflitto russo-ucraino e le relative sanzioni economiche inducono un rischio di stagflazione, ossia di inflazione associata a un rallentamento dell’economia. La penuria di materie prime potrebbe determinare forti scompensi nella catena degli approvvigionamenti, con gravi ripercussioni sulla crescita e un concomitante effetto di aumento dei prezzi.

Se l’outlook economico per il 2022 era già orientato verso un rallentamento del ritmo della crescita e un’inflazione più radicata, questo conflitto amplifica le tendenze economiche che avevamo integrato nella nostra strategia di investimento.

Gli effetti del rallentamento della crescita e dell’accelerazione dell’inflazione si faranno sentire sull’Europa e l’Asia più che sugli Stati Uniti. Le principali ricadute macroeconomiche derivano dai prezzi delle materie prime, a cui l’Unione europea è più esposta vista la sua dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas.

Effettuando diverse ipotesi sul livello di escalation, sia militare che economica, del conflitto, abbiamo simulato una serie di scenari plausibili e ne abbiamo valutato le conseguenze per l’Europa e gli Stati Uniti.

L’impatto negativo sulla crescita europea varierebbe da -0,5 a -2%, con un effetto sull’inflazione tra il +1,1 e il +1,7% su base annua. Per gli Stati Uniti l’impatto sarebbe minore, con una contrazione della crescita tra -0,2 e -0,5% e sull’inflazione tra +0,7 e +1,2%.

Modifiche alla nostra strategia di investimento

L’identificazione di una tendenza di stagflazione prima del conflitto ci aveva indotti ad adottare un posizionamento più prudente e a ridurre l’esposizione agli asset rischiosi.

Per quanto riguarda le azioni, i nostri investimenti, che erano sovrappesati negli Stati Uniti, sono ora principalmente concentrati nei segmenti difensivi dell’universo healthcare e dei beni di consumo di prima necessità e/o su quelli che offrono una buona visibilità e valutazioni ragionevoli nell’IT e nei beni di consumo. La proporzione di società growth con valutazioni elevate è stata ridotta significativamente.

Allo stesso tempo, l’esposizione azionaria netta complessiva dei Fondi della gamma Patrimoine è stata ridotta a circa il 10%, principalmente attraverso coperture su indici.

Nei mercati obbligazionari, abbiamo coperto l’esposizione obbligazionaria comprando protezioni sul credito e il debito dei mercati emergenti e abbiamo optato per un posizionamento che ci consentisse di trarre vantaggio dall’aumento delle scadenze intermedie.

È un momento drammatico per milioni di persone, in primo luogo per i civili e i profughi ucraini. È un periodo complesso anche per i gestori dei fondi e gli investitori. Se le difficoltà scatenate dal conflitto dovessero prolungarsi, il posizionamento difensivo dei nostri Fondi ci consentirebbe di limitare ulteriori impatti negativi. In ogni caso, il ritorno alla normalità, quando esso avverrà, consentirà ai nostri portafogli di beneficiare della rivalutazione automatica degli asset più svalutati.

Siamo impegnati a comunicarvi tempestivamente tutte le informazioni, come abbiamo sempre fatto. Le relazioni più solide sono sempre improntate alla trasparenza.

Fonte: Carmignac, 4 marzo 2022

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